..oggi, ero di sicuro nel soggiorno di casa mia, in Italia, ad aspettare l'ennesimo cartone animato del primo pomeriggio, e perché no, facendo i soliti capricci perché non ero libero di abbuffarmi di qualche schifezza industriale, piena di zuccheri e olio di palma.
30 anni fa, oggi, molti o gran parte dei miei amici e conoscenti, qui in Lituania, "dall'altra parte del mondo", come avrebbe sintetizzato la mia scomparsa nonna (che vide guerre e carestia), erano in strada a Vilnius a supportare inconsapevoli, qualcosa molto più grande di loro.
Tutti hanno un ricordo, un frammento e una porzione di storia, che serve ora più che mai a consolidare l'identità della nuova generazione. Un po' come se ad un italiano chiedessimo cosa stesse facendo quando la Nazionale di calcio divenne Campione del Mondo nel luglio dell'1982. E da lì si intrecciasse una reazione a catena.
La mia testimonianza per il 30° anniversario dei tragici fatti del gennaio 1991 di fatto si riduce a qualche semplice riga, che oramai sono sempre più rare qui.
Non ho interviste, non ho i mezzi per produrre elementi di spessore.
Ma "le buone intenzioni" e la passione, beh, quelle sempre. Oltre a qualche vecchio articolo sul "13 gennaio in Lituania" su questo blog.
Lascio agli addetti i lavori, ai giornalisti o a chi ancora sente di poter dare il giusto contributo, la cronistoria degli eventi di questa "parte del mondo" che per fortuna, pian piano sta diventando sempre meno ignota.
Agli storici di professione dunque, la parte concreta, con i dovuti ringraziamenti.
A me, la possibilità di farvi pensare, forse.